Dear Esther

Dear Esther
videogioco
PiattaformaMicrosoft Windows, macOS, Linux, PlayStation 4
Data di pubblicazioneWindows:
Mondo/non specificato 14 febbraio 2012

MacOS:
Mondo/non specificato 15 maggio 2012
Linux:
Mondo/non specificato 28 maggio 2013
PlayStation 4, Xbox One:
Mondo/non specificato 20 settembre 2016

GenereAvventura grafica
OrigineRegno Unito
SviluppoThe Chinese Room
PubblicazioneThe Chinese Room, Curve Digital (console)
DesignDan Pinchbeck
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputGamepad, tastiera, DualShock 4
Motore graficoSource Engine (originale)
Unity (2016)
SupportoDownload, Blu-ray Disc
Distribuzione digitaleSteam, PlayStation Network
Fascia di etàESRBT · OFLC (AU): M · PEGI: 12

Dear Esther è un videogioco di avventura grafica in prima persona sviluppato da The Chinese Room per Microsoft Windows, macOS e Linux. Dopo una prima uscita avvenuta nel 2008 come mod di Half-Life 2, il gioco fu risviluppato con il motore grafico Source, per una pubblicazione commerciale avvenuta nel 2012.

A differenza dei classici e tradizionali game design, Dear Esther non presenta praticamente nessun enigma o attività da fare. L'unico obiettivo del giocatore è quello di esplorare un'isola senza nome nelle Ebridi, e ascoltare la voce di un uomo tormentato che legge una serie di lettere della moglie defunta. I dettagli della sua morte misteriosa si rivelano ogni qual volta il giocatore si sposta nei pressi dell'isola.

Mentre alcuni critici mettono in discussione se Dear Esther sia un vero videogioco o meno[1], altri hanno dato una ricezione critica generalmente positiva. Il gioco è stato pubblicato per PlayStation 4 e Xbox One il 20 settembre 2016 e distribuito una seconda volta per PC / Mac il 14 febbraio 2017 sotto il nome di Dear Esther: Landmark Edition.

Nel mese di agosto 2015 è stato pubblicato il suo successore, dal titolo Everybody's Gone to the Rapture, per PlayStation 4 mentre per Microsoft Windows nell'aprile del 2016.

  1. ^ Simone Tagliaferri, La lunga marcia, su Multiplayer.it, 20 febbraio 2012. URL consultato il 23 maggio 2017.

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